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2018 anno del cibo italiano nel mondo: un patrimonio da difendere

22 Giugno 2017
Anno del Cibo Italiano nel mondo
Contenuti

2018 anno del cibo italiano nel mondo: ad annunciarlo è stato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini e il presidente Coldiretti Moncalvo. Sono stati loro a firmare il protocollo di intesa per la valorizzazione del territorio, puntando l’accento sul cibo italiano quale patrimonio da difendere.
L’occasione è stata delle più azzeccate, vale a dire il convegno “Biodiversità e agricoltura. Multifunzionalità: dall’ambiente alla società” organizzato da Fondazione Univerde, Coldiretti e Campagna Amica e che ha visto la presenza autorevole di Alfonso Pecoraro Scanio, Giorgio Calabrese e Domenico De Masi.

I turisti ambasciatori del made in Italy nel mondo

Il presidente di Coldiretti è stato chiaro al riguardo: sono i turisti i veri ambasciatori nel mondo del cibo italiano, una forma di comunicazione e diffusione del made in Italy che porterà l’export a raggiungere l’obiettivo di 50 miliardi di euro nel 2020.

Nel 2018 anno del cibo italiano nel mondo, spazio alla biodiversità

Valorizzare la cultura dei luoghi, della territorialità e della biodiversità: sono questi i messaggi che saranno lanciati nel corso del 2018 anno del cibo italiano del mondo.

L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini e le imprese sulla necessità di valorizzare le peculiarità territoriali, le specialità e le tradizioni locali, culturali e naturali, attraverso un coinvolgimento sinergico tra imprese culturali, turistiche, sportive, agricole e agrituristiche, ma anche creative e dello spettacolo, oltre che dei prodotti agricoli tradizionali.

Una visione olistica del progetto

Non solo food e non solo turismo: il progetto del 2018 come anno dedicato al cibo italiano mira a coinvolgere un po’ tutti i soggetti protagonisti delle diverse filiere, produttive, turistiche, culturali. Ed è in quest’ottica che le strutture degli imprenditori agricoli saranno legate ad attività di ricerca archeologica, con l’intento di promuovere una conoscenza storica del territorio e valorizzazione i rinvenimenti intervenuti, oltre a proseguire in un’attività di monitoraggio e mappatura delle aree agricole di interesse culturale, paesaggistico, storico e archeologico.

Cosa prevede il protocollo

Il protocollo punterà all’utilizzo dei prodotti agricoli e agroalimentari tipici del territorio nella ristorazione collettiva.
La parte educativa dell’intesa vedrà l’avvio di percorsi turistici e didattici, con itinerari pedonali, ciclabili, equestri, moto turistici, fluviali e ferroviari, studiati appositamente per far conoscere ai turisti di tutto il mondo il territorio italiano, con le sue aree geografiche diverse e con la sua produzione agroalimentare tipica, peculiare per ciascuna zona.

Nell’anno del turismo sostenibile, quindi, grande attenzione andrà alla difesa del patrimonio agroalimentare italiano e sottrarre dall’estinzione alcune specie e alcuni prodotti esclusivi del nostro Paese che, oltre ad essere buoni, sono preziosi per la salute.

Tra questi la carota viola di Polignano o quella bianca piemontese, il barattiere, antica varietà di cetriolo pugliese, il peperoncino di Diamante, la cipolla rossa di Cavasso Nuovo, il mais corvino dalla Lombardia, la patata turchesa dell’Abruzzo, il formaggio puzzone di Moena in Trentino Alto Adige, la motzetta ovvero carne essiccata tipica della Valle D’Aosta e tanti altri straordinari prodotti, simboli di un’Italia che a tavola vince ancora.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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