Si è conclusa da poco la manifestazione più importante in Italia del settore, ovvero la consegna delle stelle della Guida Michelin 2018 (leggi l’articolo) e ancora fervono i festeggiamenti di quanti, come Norbert Niederkofler, hanno conquistato la terza o di quelli, come l’Enoteca Pinchiorri che ha confermato il triplice successo anche quest’anno, per non parlare dei nuovi stellati d’Italia, ben 22.Tra scoperte, novità, gossip di un mondo sempre più “patinato”, c’è chi fa una scelta controcorrente, per alcuni saggia, per altri coraggiosa, per molti quasi assurda. Come quella di André Chiang, uno dei massimi esponenti della cucina asiatica, che ha detto no a Michelin.
Lo chef taiwanese, che ha già conquistato il secondo posto del podio ai 50 Best Asia Restaurants, ha chiesto a Michelin che il suo secondo indirizzo, Raw a Taipei, due stelle raggiunte, venga escluso da ogni nuova edizione della Rossa più ambita al mondo.
Una carriera, quella dello chef quarantunenne, che è già costellata di successi e che vede oggi il suo ristorante un faro di eccellenza a Singapore, regno del fine dining nel mondo.
“Dopo 30 anni di cucina e 7 alla sua guida, Chiang ha deciso che il 14 febbraio i suoi fornelli resteranno spenti per sempre” – si legge nell’articolo apparso su Reportergourmet di qualche giorno fa.
In una lettera inviata alla stampa, Chiang ha annunciato di voler far ritorno a Taiwan dopo la chiusura e di voler restituire le stelle Michelin e di non essere incluso nella prossima edizione.
Dire no a Michelin per concentrarsi sulla cucina
Negli obiettivi dello chef, quello di far diventare il “Raw” un luogo focalizzato sulla sull’educazione, un posto cioè dove concentrarsi sulla cucina semplicemente.
Per Andrè è arrivato il momento di trasmettere le conoscenze alle prossime generazioni di cuochi taiwanesi e cinesi, per avviare una nuova stagione.
Nell’articolo di Reportergourmet si leggono le parole dello chef che dichiara: “Ho sempre cercato questo momento di perfezione irrealistica – le tre stelle, il primo posto ai 50 Best… Finché non mi sono accorto che questo momento è già perfetto così com’è”.
Chapeau a quello che resta, per la storia della cucina asiatica, un vero e proprio re!
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