L’alta qualità al giusto prezzo non è un’utopia. Quando ci sono chef con i piedi per terra, che ricordano ancora le tradizioni contadine dei padri o dei nonni, succede che si possa mangiare in un ristorante stellato Michelin spendendo cifre ragionevoli, alla portata di quasi tutte le tasche. Abbiamo fissato questa soglia a 35 euro (per 3 portate, vini esclusi) e dalla guida Michelin sono usciti fuori indirizzi interessanti.
Ecco i 5 ristoranti stellati più economici del nostro Paese.
Il Papavero, Eboli (Salerno)
Lo chef Fabio Pesticcio propone nel suo delizioso ristorante un raro connubio tra cortesia, professionalità e qualità culinaria. Il tutto a un prezzo (difficile superare i 40 euro anche per gli stomaci più capienti) che in molte parti d’Italia è ormai fantascientifico.
Oasis Sapori Antichi, Vallesaccarda (Avellino)
Altra perla campana nascosta tra le montagne d’Irpinia. La famiglia Fischietti propone ormai da molti anni una cucina tradizionale rivista con sguardo contemporaneo. Locale accogliente e personale garbato. I piatti forti sono i ravioli di burrata ed erbetta con tartufo, e il maiale con agrumi e misticanze. Il prezzo di un pasto normale rischia di sforare di un paio di euro il limite previsto dei 35 euro, ma non vogliamo essere troppo fiscali.
Agrodolce, Oneglia (Imperia)
Ristorante affacciato sul porticciolo di Oneglia, specializzato in cucina di mare con materie prime sempre freschissime e grande varietà di primi e secondi. Speciale il dolce all’olio d’oliva. Per essere un ristorante del nord Italia i prezzi sono davvero sorprendenti, facilitando la digestione agli avventori e facendo venire voglia di tornare ancora.
Feva, Castelfranco Veneto (Treviso)
Ambiente arredato con gusto elegante e minimale, con un tocco di purezza retrò. Ma cucina creativa con piatti magnificamente presentati. Il menu degustazione proposto da Nicola Dinato è composto da 4 portate a 25 euro ed è capace di soddisfare ogni palato e saziare ogni stomaco. Gran successo per questo locale che saltuariamente si traduce in una qualità del servizio non proprio impeccabile.
Antichi Sapori, Montegrosso (Andria)
Lo chef contadino Pietro Zito è riuscito a creare nel suo ristorante un’atmosfera molto piacevole e allo stesso tempo di alta qualità percepita. Gli avventori sentono chiaramente la passione del proprietario e del personale e l’autenticità del loro lavoro e dei valori che ne sono alla base. Una esemplare integrità che talvolta presenta anche degli inconvenienti. Ad inizio gennaio, per esempio, l’eccezionale ondata di freddo che ha colpito la Puglia settentrionale (minime che sono arrivate ai – 8 gradi) ha rovinato l’intera produzione dell’orto di 2 ettari che Pietro Zito cura personalmente. Il risultato è stato il seguente post su Facebook: “Abbiamo deciso di chiudere poiché impossibilitati a garantire la genuinità dei nostri piatti e i prezzi onesti. Questi giorni ci serviranno per migliorare la nostra cucina e assecondare i ritmi della terra. A presto”. Il ristorante riaprirà ai primi di febbraio, e siamo sicuri che mangiare lì sarà sempre un’esperienza fenomenale.
Fonte: Cucina.corriere.it