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7 errori che tutti facciamo quando beviamo il vino

24 Gennaio 2017
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Negli ultimi 15 anni si sono molto diffusi i corsi da sommelier. Qualche migliaio di italiani ha voluto imparare tutto sull’arte del vino, spesso sognando anche un futuro professionale nel settore. Peccato che i restanti 60 milioni di italiani continuino a fare spesso errori marchiani nel bere o maneggiare un bicchiere di vino. Vediamo quali sono gli strafalcioni più comuni.

Mai bere champagne da un flute

La forma del bicchiere chiamato flute non migliora il sapore e la fruizione dello champagne, anzi lo peggiora. La forma stretta del flute è stata progettata per contenere le bollicine, che sono composte da anidride carbonica, la quale a contatto con la lingua altera il funzionamento delle papille gustative. Quindi il bicchiere giusto per godere appieno dello champagne è il normale bicchiere a calice da vino, largo almeno il doppio di un flute. Il calice infatti oltre a lasciar evaporare più velocemente l’anidride carbonica consente anche di avvicinare il naso e assaporare i delicati profumi del pregiato vino mosso francese.

Mai servire vino alla temperatura sbagliata

Il 99% di chi beve vino dà per scontato che il vino bianco debba essere tenuto in frigo, mentre il rosso debba essere servito a temperatura ambiente. Beh, anche il 99% può sbagliare. Il vino frizzante va servito tra i 4 e i 10 gradi. Il vino bianco tra i 10 e i 15 gradi Celsius. Il vino rosso tra i 15 e i 21 gradi. Se non avete un termometro a portata di mano vi consigliamo un trucchetto semplice semplice: una bottiglia di rosso va messa in frigo 20 minuti prima di essere aperta; una bottiglia di bianco va tirata fuori dal frigo 20 minuti prima dell’apertura; un vino frizzante va tenuto in frigo e servito subito, appena estratto.

Mai tenere il bicchiere per il calice

Un bicchiere da vino è composto di tre parti, partendo dall’alto: il calice, lo stelo, la base. Tenere il bicchiere per il calice assicura una buona presa in caso di party in piedi ma contribuisce a scaldare troppo il vino. Il bicchiere va sempre tenuto dallo stelo o dalla base.

Come fare un brindisi nel modo migliore

Far tintinnare i bicchieri uno contro l’altro può essere molto pericoloso, se si è un po’ brilli e si calcolano male le distanze. Per fare cin cin nel modo più corretto bisogna far toccare i vetri nella parte bassa del calice, che è più spessa e robusta. Mai usando la parte alta.

Usare il decanter dovrebbe essere obbligatorio per legge

Bere un bicchiere di vino rosso senza averlo lasciato una mezz’oretta nel decanter vuol dire rovinarsi l’esperienza di degustazione, senza neanche saperlo. Decantare un rosso è importante in due occasioni: quando si vuole degustare un vino lungamente invecchiato, per far depositare sul fondo i sedimenti; quando si degusta un vino novello per favorire l’ossigenazione, creando maggiore complessità organolettica e consentendo al bouquet di raggiungere la sua pienezza più velocemente. Inoltre un periodo di decantamento riduce la quantità di anidride carbonica presente nel vino, esaltandone il sapore e il profumo.

Mai riempire un bicchiere oltre la metà

Per quanto possiate essere assetati o avere una gran voglia di assaporare quel prezioso vino che fa bella mostra di sé nel decanter, non dovete mai riempire il bicchiere oltre la metà del calice. Anzi gli esperti dicono che l’ideale è sotto la linea di mezzeria, in modo da lasciare al vino la possibilità di interagire con l’aria attraverso la maggiore superficie di evaporazione possibile.

Mai far roteare il vino troppo violentemente

Una cosa è far muovere un po’ il vino per migliorarne l’ossigenazione, una cosa è frullarlo violentemente sbatacchiandolo sulle pareti del calice perché avete visto alla tele che si fa così. Nel secondo caso avrete un vino amaro e, come dicono gli esperti, stressato.

Fonte: Dailymail.com

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LE SPESE AMMISSIBILI:

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COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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