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Tutto quello che c’è da sapere sulle alghe, il cibo del futuro

20 Dicembre 2016
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Gli scienziati sono tutti concordi: tra un secolo gli esseri umani mangeranno insetti, alghe e carne sintetica. Non so voi, mai noi da questo menu scegliamo le alghe senza pensarci due volte.

Usate da tempo immemorabile nella cucina giapponese, le alghe sono incredibilmente ricche di vitamine, minerali e antiossidanti; e di alcune sostanze presenti esclusivamente nella vegetazione marina. Hanno inoltre una potente azione antinfiammatoria e antivirale.

Chi frequenta i ristoranti di sushi sa che questo alimento compare in molte preparazioni della cucina giapponese, ma magari non sa che le alghe possono essere facilmente reperite anche da noi. Si trovano in vendita in alcune catene di supermercati, nelle erboristerie e nei negozi di prodotti bio.

Le alghe più conosciute e più usate per l’alimentazione umana sono: arame, nori, dulse, wakame, kombu.

Ci sono anche le cosidette microalghe, come la spirulina, la chlorella, la klamath e la dunaliella, ma vengono usate solo come integratori.

Quali alghe mangiare

Sono ricche di nutrienti come calcio, magnesio e iodio perché assorbono dall’acqua marina minerali e metalli pesanti. Per questo motivo bisogna essere sicuri che le alghe che si sta per mangiare siano state coltivate in acque non inquinate. I mari giapponesi purtroppo hanno elevati livelli di inquinamento da metalli pesanti e da sostanze radioattive, quindi è molto meglio comprare prodotti di provenienza europea, in particolare quelli che vengono dalla Bretagna.

Come prepararle

Le alghe si mangiano a crudo nell’insalata, oppure facendone una zuppa insieme ad ortaggi e legumi. O anche in modo più mediterraneo, aggiungendole alla pasta, nell’ultimo minuto di cottura, per non perdere preziose sostanze nutritive. Alcune si trovano in polvere e vengono usate come se fossero spezie. Ogni alga ha il suo sapore, più amarognolo o più piccante, oppure più sapido. L’esperienza è la migliore scuola, per imparare ad abbinarle ai vostri cibi preferiti, guadagnando qualcosa in più, sia in termini di sapore, che di salubrità.

Fonti: https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/8674-alghe-proprieta

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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