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Cartoline dal Messico: tutto il gusto della cucina messicana è pronto in tavola

27 Gennaio 2023
cucina messicana|Italian food academy
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cucina messicana| Italian food academy

Sapori intensi, aromi speziati e un’esplosione di gusto: la cucina messicana è un vero e proprio patrimonio di profumi e colori che unisce diverse tradizioni. La cucina messicana odierna, infatti, si è formata tramite tappe evolutive basate su conquiste e invasioni europee, e il suo segreto sta proprio nell’indovinata unione tra gli ingredienti tipici della cucina europea e quelli indigeni: in gran parte rimangono impiegati quelli presenti già in epoca precolombiana, ma la cucina del Messico si caratterizza diversamente a seconda che si viaggi in zone costiere o dell’entroterra. 
A base di piatti di pesce, di carne, e ricchissima di verdure, la cucina messicana contempla piatti di mare sulla costa, frutta esotica nelle aree tropicali e piatti a base di carne nelle zone desertiche.
Mais, zucca, peperoncino, fagioli e cioccolato invece costituiscono il punto di riferimento universale della cucina messicana e sono protagonisti di numerosissime pietanze, oltre ogni confine.
Secondo diversi esperti, oggi, la cucina messicana può essere annoverata tra le cinque cucine più creative e degne di nota del mondo, assieme a quella francese, indiana, cinese e italiana; addirittura, secondo le classifiche, occupa il terzo posto come cucina più vasta al mondo dopo quella francese e cinese grazie alla ricchezza e l’estrema varietà che la caratterizza.

Un po’ di storia della cucina messicana

Per poter ben comprendere la cucina del Messico è d’obbligo fare un breve cenno storico.
Prima dell’arrivo degli Spagnoli, gli ingredienti della cucina azteca erano soprattutto prodotti dell’agricoltura e i piatti venivano cotti esclusivamente a vapore. Con l’arrivo dei conquistadores, la civiltà indigena è stata profondamente influenzata, contribuendo a creare la cultura messicana così come oggi la conosciamo. Per la prima volta, nel Nuovo Mondo compare bestiame che non era mai stato visto: maiali, mucche e pecore grazie ai quali i messicani cominciano a produrre formaggi e latticini. Si diffonde anche un nuovo metodo di cottura, la frittura, e vengono introdotti nuovi prodotti: il riso, che conosce una diffusione totale e diventa un elemento indispensabile, la canna da zucchero, la banana, e poi cipolla, aglio e pepe che si integrano con facilità e danno tutt’oggi alla gastronomia messicana quella peculiarità aromatica che attualmente la caratterizza.

Tre piatti tipici della cucina messicana: i tacos

cucina messicana|Italian food academy

Simili ad una piadina romagnola in miniatura, ricrearli in cucina è molto semplice: i tacos vengono preparati con farina di mais e farciti con ingredienti come pomodori, peperoni e carne. Considerato un alimento sacro a tal punto da credere che gli Dei avessero plasmato l’uomo proprio dal mais, il taco rappresenta l’anima della cucina messicana e i messicani lo mangiano talmente spesso che l’espressione “echarse un taco” (farsi un taco) per loro è sinonimo di fare uno spuntino.

Tortillas di mais: la semplicità che conquista

Le tortillas di mais sono delle sottili sfoglie di farina di mais cotte su una piastra particolare in terracotta chiamata comal e rappresentano l’equivalente del nostro pane per la cucina messicana.
In genere la tortilla, nella tradizionale versione, si distingue per il suo colore giallo oro, ma può presentarsi anche con colorazioni diverse, qualora nell’impasto si usino altre varietà, quali, ad esempio, il mais nero, blu o viola. Là dove, invece, nell’impasto si usa farina di grano, tende più al bianco. 

Il guacamole: storia di uno splendido equilibrio di sapori

Il guacamole ha un’origine molto antica: secondo la tradizione, la sua ricetta affonda le proprie origini nella civiltà Azteca che per la prima volta la preparò con avocado, sale e lime. Dalla consistenza densa e cremosa e dal colore verde brillante, il suo uso è sopravvissuto fino ai giorni nostri e dal Messico si è diffusa in tutto il mondo. Il guacamole ha un gusto fresco e dolciastro e oltre all’avocado, che viene usato quando ha raggiunto il grado di maturazione giusta, possono essere aggiunti altri ingredienti a seconda dei gusti personali, della stagione o della zona, come il succo di limone, il peperoncino, il pomodoro, lo scalogno, l’aglio, qualche spezia o erba aromatica.

Il corso di cucina messicana di Italian Food Academy

Grazie al Corso di Italian Food Academy tenuto dalla chef Diana Beltrani ambasciatrice della cucina messicana in Italia, approfondirai e analizzerai la cultura messicana, le tecniche di preparazione e gli ingredienti tipici. Inoltre, partendo dalla conoscenza degli ingredienti tipici della cucina messicana, imparerai come preparare i piatti messicani tradizionali.
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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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