Instagram e i social, ormai, sono popolati da piatti coloratissimi, dessert straordinari, succulenti arrosti, piatti talmente invitanti da mangiarseli con gli occhi prima di tutto.
E spopola ormai l’hashtag #foodporn, tanto che l’aspetto fotografico del cibo sta avendo grande successo e presa tra gli utenti della rete.
Scienziati e psicologi stanno studiano il fenomeno del #foodporn sul cervello umano, cercando di dare spiegazioni ed interpretazioni a questo fenomeno dilagante.
Insomma, il cibo si mangia non solo con la bocca, ma prima di tutto, e spesso anche soltanto, con gli occhi.
Una sorta di alterazione dei sensi dovuto ad un mondo e a rapporti sempre più virtuali.
Il senso della vista, secondo studi ed esperimenti condotti in questa materia, stimola gli altri sensi e soprattutto arriva prima al cervello, attivando delle zone specifiche.
Questo aspetto, in realtà, non è nuovo e tutta la pubblicità si basa da sempre su questi studi.
Nel 2012, ad esempio, la professoressa Jeannine F. Delwiche del dipartimento di Food Science dell’Ohio State University ha dimostrato che gli stimoli visuali riescono ad alterare, amplificandola a volte, la percezione del senso del gusto, ma anche gli odori e i sapori.
Il fenomeno del #foodporn, delle belle immagini, magari filtrate, sui social con protagonisti piatti bellissimi, stimolano ogni giorno, in una sorta di bombardamento ai sensi, le reazioni del cervello, causando un incremento del desiderio di cibo.
L’ormone coinvolto sarebbe la grelina, responsabile del senso di fame che, subito dopo aver visto delle fotografie di cibo, registra alti picchi.
Lo sanno anche gli chef, che stanno affinando sempre più le tecniche di impiattamento e spesso fotografono i propri piatti postandoli su Instagram (leggi qui l’articolo).
La domanda è: basterà per loro che il piatto sia soltanto bello? O meglio: è la bellezza a decretarne la perfezione?