Lui è uno degli chef più importanti della cucina d’autore del panorama internazionale per l’utilizzo innovativo della birra in abbinamento ai piatti e a lui va il Premio Birra in Cucina. Parliamo di Giancarlo Morelli, che ha seguito in questi anni un importante percorso di valorizzazione della cultura della birra a tavola nel suo ristorante Pomiroeu di Seregno.
La rassegna “Birra in Cucina”, giunta alla sua undicesima edizione, torna quest’anno sul palco di Identità Golose e vede consegnare il premio ad Alfredo Pratolongo, Presidente della Fondazione Birra Moretti, che nell’occasione ha sottolineato come il riconoscimento rappresenti una tappa importante di questo processo di diffusione e divulgazione della cultura della birra in cucina.
Cultura, ricerca e talento sono i tre pilastri su cui si fonda il lavoro della Fondazione Birra Moretti, che promuove la manifestazione, nel corso della quale è stato anche presentata parte della giuria della prossima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru.
Questo è un progetto che verrà completamente nuovo nella forma e nei contenuti, con l’obiettivo consolidato di affermare sempre più il messaggio culturale dell’utilizzo della birra nella ristorazione.
Tra i giurati d’eccellenza vedremo Claudio Sadler, anche Presidente della giuria, Andrea Berton, Carlo Cracco, Nicola Dell’Agnolo, Annie Feolde, Giancarlo Perbellini, Alessandro Pipero e Marco Reitano.
Giancarlo Morelli
L’incontro con Pomiroeu di Seregno, avviene per lo Giancarlo Morelli nel 1993, quando lo chef viene letteralmente stregato dalla storia di un luogo che unisce storia, accoglienza, fascino e cultura di un territorio.
Per avere un’idea di chi sia Gaincarlo Morelli, basta leggere queste parole sul suo sito che, forse meglio di tante altre, descrivono il professionista e l’uomo: “Giancarlo Morelli, dirompente, visionario, creativo, eclettico, è convinto che il cibo sia la poesia della terra, che un piatto debba scatenare emozioni, attivare la memoria e generare benessere. Al centro di tutto sta l’individuo. Ogni sua creazione è ‘autenticità raffinata’: il punto di partenza è il rispetto della materia prima e l’estrazione pura del gusto, e da qui si parte per creare assonanze inattese, generare equilibri sorprendenti, calibrati intorno al concetto di cucina sana e buona“.