Dagli approvvigionamenti alla produzione sostenibile, dai cambiamenti climatici fino alla gestione della catena distributiva: l’Intelligenza artificiale può fare una grande differenza per il settore food. Oggi, però, ci soffermeremo su una tendenza in particolare: il Food pairing.
Particolarmente diffuso nei paesi anglosassoni, il Food pairing nasce dall’esigenza di ricercare nuove combinazioni di sapori grazie all’associazione di due o più alimenti per similitudine o contrasto nelle sfumature gustative. Nonostante il Food pairing rappresenti una vera e propria novità, seppur inconsapevolmente, da centinaia di anni possiamo ritrovarlo anche nella cucina tradizionale e casalinga. Esempi classici li ritroviamo in abbinamenti che sembrano semplici e banali come l’accostamento dell’uovo all’asparago o il formaggio stagionato al miele. Grazie all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, il fenomeno del Food pairing ha fatto notevoli passi avanti: attraverso questo sistema, è un algoritmo a suggerire l’abbinamento migliore tramite un’analisi che coinvolge milioni e milioni di combinazioni diverse.
Cocktail pairing: l’evoluzione del Food pairing
A fianco al concetto classico di Food pairing, poi, negli ultimi anni si è sviluppata anche un’idea innovativa che abbina un prodotto food ad un drink. Sia in un caso che nell’altro, vi è un unico principio base che abbraccia l’intera disciplina: l’accostamento per somiglianza o contrapposizione.
Come funziona l’Intelligenza artificiale nel Food pairing
Il Food pairing, di fatto, ha dato la benedizione alla creatività: la scienza di questa disciplina, infatti, non fa altro che dimostrare che è possibile mangiar sano, senza rinunciare all’innovazione e a un pizzico di stravaganza. Avreste mai immaginato di poter mettere sullo stesso piatto il formaggio erborinato con l’avocado, o il fegato con la mela, o ancora l’agnello con l’albicocca?
E proprio come accade nella medicina, l’impiego dei robot si sta allargando in primis in agricoltura: l’Intelligenza artificiale può guidare le macchine nella raccolta degli ortaggi, aiutando quindi gli imprenditori agricoli, può arrivare anche a determinare i tempi di un raccolto e quindi i tempi di maturazione.
L’aumento della domanda da parte dei consumatori di idee alimentari più sane e più personalizzate, nonché i progressi nella tecnologia e nell’analisi dei dati, sta portando sempre più aziende a valutare l’adozione di soluzioni più agili anche per quanto concerne il Food pairing. Il vantaggio di utilizzare i dati e gli algoritmi giusti è l’efficienza.
Altri vantaggi che opera l’Intelligenza artificiale
- Aziende come Analytical Flavor Systems (AFS), mirano a utilizzare i dati di assaggiatori professionisti e avere una banca di profili aromatici affidabili può anche aiutare a monitorare i prodotti alimentari con un lungo tempo di sviluppo.
- La tecnologia contribuisce anche ad aumentare l’igiene degli impianti e delle attrezzature utilizzate nell’industria alimentare: grazie all’Intelligenza artificiale un sistema scansiona i resti di cibo e i detriti microbici attraverso la registrazione a ultrasuoni e l’imaging a fluorescenza.
- Uno dei più grandi cambiamenti riguarda il modo in cui i consumatori interagiscono con i ristoranti, come è successo in Cina quando KFC ha collaborato con il motore di ricerca cinese Baidu per creare un sistema di riconoscimento facciale in grado di esaminare il volto del cliente e suggerire loro le giuste combinazioni alimentari in base alla sua età e al suo umore.
- L’intelligenza artificiale può aiutare le aziende a prevedere le tendenze e capire come creare prodotti più venduti. I sistemi di intelligenza artificiale, infatti, utilizzano cicli di feedback continui per migliorare le proprie capacità di risoluzione dei problemi. Ciò significa che possono costantemente imparare e adattarsi a nuove situazioni, rendendole più efficienti nel tempo.
L’intelligenza artificiale supporta l’uomo, non lo sostituisce
L’unico scopo dell’Intelligenza artificiale è quello di potenziare le facoltà intellettive umane e offrire a chef o esperti di settore, ma anche a semplici appassionati, nuove possibilità per nutrirsi meglio. Questa tecnologia quindi apre nuove frontiere, ma non sostituisce l’uomo. Paul Daugherty, Chief Technology & Innovation Officer di Accenture, ha fatto il punto sul futuro della convivenza del binomio tra uomo e macchina, in ambito lavorativo, dove l’attenzione dell’opinione pubblica si divide tra allarmisti e ottimisti. “La tecnologia è neutrale, è il modo in cui l’uomo la utilizza che può cambiare il mondo”: questa frase riassume il suo pensiero e un po’ quello di tutti noi che siamo estremamente fiduciosi nei confronti di questa nuova tecnologia.