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Intervista allo chef Hirohiko Shoda: il Giappone nel cuore e nell’anima

26 Marzo 2022
intervista a hiro shoda
Contenuti

Hirohiko Shoda, Hiro come si fa chiamare, porta con sé tutta l‘anima del Giappone. Un’anima che da sempre si sposa con l’amore per la sua terra natìa, Nara, e per l’Italia, dove ha fatto l’incontro con l’alta ristorazione, a cominciare da quella di Massimiliano Alajmo presso il suo ristorante stellato, Le Calandre.
Oggi Hiro è un vero e proprio personaggio mediatico legato al mondo cucina. Nelle sue pubblicazioni e nelle trasmissioni in cui è ospite, oltre che sui suoi canali social dove è molto attivo, porta un pezzo del suo cuore giapponese, con tutto il fascino della tradizione di una cultura millenaria, che incuriosisce, attrae, incanta.
Dalle preparazioni agli strumenti, dalle tecniche alla presentazione, vederlo all’opera è un avvincente viaggio nella cultura nipponica, raccontata dallo chef con l’entusiasmo e il sorriso di chi nelle cose ci mette il cuore, la passione.
Abbiamo incontrato Hiro, durante una delle sue lezioni tenute al corso di cucina giapponese per Italian Food Academy ed ecco quello che ci ha raccontato.

Qual è stato il percorso che le ha permesso di arrivare al punto a cui è oggi?
Ho studiato la cucina fin da adolescente presso la più importante Accademia culinaria del Giappone; oltre la cucina giapponese nazionale, mi sono specializzato in particolare in cucina italiana, europea e internazionale. Dai 19 ai 29 anni ho lavorato in Giappone nell’alta ristorazione di cucina italiana come capo chef di numerosi locali, per poi trasferirmi nel 2006 in Italia dove ho collaborato per molti anni con lo chef Massimiliano Alajmo de Le Calandre di Padova, ristorante tre stelle Michelin, presente nella classifica dei World’50 Best Restaurants. Ho poi deciso di fare un cambiamento radicale lasciando il mondo della ristorazione per dedicarmi alla cucina in modo più ampio, dall’insegnamento alla comunicazione tramite mass media. La mia soddisfazione è poter condividere la mia esperienza e conoscenza con tutti quelli che desiderano crescere e ampliare le proprie competenze.

Quali sono le tecniche fondamentali nella cucina giapponese?
È fondamentale conoscere tutte le tecniche di taglio per poter valorizzare la materia prima a disposizione: carne, pesce e verdure. E poi eseguire con massima cura le varie tecniche di cottura tradizionale dei cibi: dalle fritture ai cibi cotti a vapore, grigliati e stufati.

Come descriverebbe la cucina giapponese in tre parole?
Disciplina
Rispetto
Ospitalità

Quali sono gli ingredienti base della cucina giapponese?
Il dashi – il brodo tradizionale giapponese a base di alga kombu e katsuobushi; e poi i condimenti tradizionali come salsa di soia, sakè e mirin.

Che cosa insegna agli allievi durante i suoi corsi?
Nel 2019 sono stato nominato ufficialmente Ambasciatore della Cucina e Cultura giapponese in Italia da parte del Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca del Giappone, pertanto vorrei trasmettere ai miei allievi non solo la didattica, ma soprattutto la storia e la cultura autentica del mio Paese, in particolare del Washoku, l’arte della cucina giapponese, nominata nel 2013 Patrimonio culturale dell’Unesco.

Tre espressioni che descrivono un bravo chef, in particolare di cucina giapponese…
Professionalità e competenza
Esperienza e metodo
Responsabilità e maturità

Esistono dei suggerimenti per la realizzazione di un ottimo sushi?
Occorre l’esempio di un maestro di grande esperienza che possa offrire non solo insegnamenti di cucina, ma anche un arricchimento personale.

Secondo lei, esiste un segreto per avere successo nel mondo della cucina?
Ogni persona ha il suo concetto di successo, alcuni puntano al successo imprenditoriale o economico, altri alla fama o alla visibilità, altri preferiscono trasmettere la propria conoscenza e cultura alle nuove generazioni. L’importanza è porsi un obiettivo chiaro ed etico e provare a raggiungerlo al meglio delle proprie capacità. Certamente il successo non è mai casuale, è sempre il risultato di un grande sacrificio, di tanto studio e tanto duro lavoro.

A questo proposito, qual è stato il suo più grande successo?
Io credo che la cucina sia un mezzo per trasmettere felicità e condivisione. Ho conosciuto tante persone in tutto il mondo e da ciascuno ho imparato qualcosa. Il successo per me è fare bene le cose cercando di trarne sempre un insegnamento o un miglioramento, umano o professionale.

 

Vuoi anche tu conoscere questo chef straordinario e imparare a preparare i piatti della tradizione nipponica? Non perdere l’occasione di iscriverti al Corso di cucina Giapponese tenuto da Hirohiko Shoda per Italian Food Academy.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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