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Il cibo è più buono se è solidale. Ecco le iniziative a Roma e Scampia.

28 Agosto 2018
ristorante solidale a domicilio italian food academy
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Anche la mensa diventa stellata e il pasto, il buon pasto, quello preparato con tutti i crismi, con dedizione, tecnica e passione, oltre che con attenzione al prossimo, viene garantito a chi non può permetterselo. Negli ultimi tempi, aumentano le iniziative che dimostrano attenzione e sensibilità alle tematiche sociali e nasce un ristorante a domicilio solidale. A Roma, il progetto mette insieme realtà diverse come Just Eat, Caritas Roma e Pony Zero.

Dopo Milano e Torino, dove il progetto vanta in un anno oltre tremila pasti serviti, il ristorante solidale arriva nella Capitale e serve a cibo a chi vive situazioni di disagio. La filosofia è quella del diritto alimentare evitando anche gli sprechi.
Preziose anche le collaborazioni con un’app per ordinare e con i pony express per le consegne, oltre che con i ristoranti che che preparano i piatti e che sono partner di Just Eat. Ad aderire all’iniziativa sono circa 35 locali. Solo nella città di Milano sono:

  • I Mangiapolenta
  • C’era una volta una piada
  • Hamburgherie di Eataly
  • KOMBU Milano
  • Chicken Bot Milano
  • Vintage BakerY
  • Sorry Mama Lasagneria
  • Tramè
  • Mama Burger

A Torino, invece, abbiamo:

  • un altro punto della catena KOMBU
  • m2p pasta & pizza
  • Piadineria Cuslè
  • Rizzelli
  • la Vera Pasta Italiana
  • Crushi e Crushimi
  • T-Bone Station
  • Hamburgerie di Eataly
  • Taco Bang
  • La Mangiatoja

A Roma sono aperte le collaborazioni con:

  • Metro Gourmet Attitude
  • King of Salad
  • Sushi in the box
  • Burger King
  • Pani e Ripieni
  • Banco Fast Food
  • I love Burger
  • Naturale
  • Brasserie 28
  • T-Bone Station
  • TBSP – The BBQ & Smoke Project
  • Bakery House
  • Tyler Ponte Milvio
  • Chicchi’s

ristorante solidale a domicilio italian food academy 1

Il ristorante sociale a Scampia.

Si apre a Scampia, nel quartiere più delicato di una Napoli contraddittoria, il primo ristorante sociale. Con il prezzo simbolico di un euro, una volta al mese viene offerto un pasto completo a 120 persone che vivono nel quartiere.
Lo scopo non è solo quello di “sfamare” chi ne ha bisogno, ma anche quello di avviare iniziative di recupero di periferie abbandonate con attività sociali che siano aggreganti.
Un esperimento che potrà essere replicato e che presenta tutte le caratteristiche per diventare un esempio di eccellenza per la divulgazione della dieta mediterranea e per la creazione di posti di lavoro in zone disagiate.
Ad avviare l’iniziativa, molte realtà associative, tra cui Abili Oltre, Fondazione A Voce d’e Criature, associazione Stefano Jovele, comunità di Sant’Egidio, Camminare Insieme, il Centro MaMu, ChiPa group di Pasquale Chiappetti.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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