DAL NOSTRO
FOODBLOG

Lezioni di Cucina Giapponese: l’importanza del riso.

1 Ottobre 2018
riso giapponese italian food academy
Contenuti
Se sei un appassionato di questo settore e desideri trasformare la tua passione in lavoro, scopri i nostri Master e Corsi di formazione: Clicca qui.

Uno degli elementi fondamentali nella Cucina Giapponese è il riso, che è alla base dell’alimentazione nipponica e per la popolazione è così importante, quasi sacro, che si dice che in ogni chicco alberghi una divinità. Non a caso il Giappone è uno dei maggiori consumatori di riso. Il riso giapponese è della specie Japonica. La sua caratteristica è la dolcezza, la lucentezza, ma soprattutto la collosità.

riso giapponese italian food academy 1

La bollitura del riso nella Cucina Giapponese.

Per bollire il riso, è necessario prestare attenzione a diversi fattori:

  • il tempo di spugnatura in acqua
  • la quantità di acqua
  • la regolazione del fuoco.

Oggi, grazie alla presenza in commercio di bollitori automatici, questa complessa e antica operazione è diventata più facile e veloce. La cottura tradizionale avviene in una pentola di terracotta, immergendo i chicchi per 15 – 20 minuti in una quantità d’acqua pari a quella del riso a 95 gradi.

La conservazione e la sbramatura per ottenere un riso davvero ottimo.

La bontà del riso giapponese è da attribuirsi sicuramente all’utilizzo di acqua di alta qualità.
Il Giappone è un Paese soggetto ad abbondanti precipitazioni, che consentono una perfetta coltivazione del riso.
Importante, inoltre, per ottenere un riso di ottima qualità è il processo di conservazione del riso, che avviene in magazzini per cereali, dove la temperatura deve essere costante.

Altro passaggio importante è la sbramatura, che consiste nella eliminazione della crusca dai chicchi. Durante questo procedimento, è importante controllare il sapore del riso.

Alcuni piatti tipici giapponesi a base di riso.

Tra le pietanze nipponiche tradizionali a base di riso vi sono:

  1. gli onigiri, una sorta di polpettine di riso freddo, molto popolari, insaporiti con pesce o verdure e conditi con l’aceto. Per preparare gli onigiri, il riso bollente viene suddiviso in porzioni di circa 70 grammi e modellato a forma di triangolo.
  2. i mochi, che sono la base di molti dolci giapponesi e si ottengono bollendo e pestando il mochigome (una varietà di riso ancora più viscoso. La loro caratteristica è che sono considerati “magici” e vengono offerti alle divinità a Capodanno. I mochi induriti si ammorbidiscono riscaldandoli e si mangiano con la salsa di soia e l’alga nori.

Vuoi avere maggiori informazioni sui nostri master e corsi?

Logo IFA

Accademia di Alta Cucina e Food Management

FOODBLOG

L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

💬 Serve aiuto?