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Mixology: la Cromoterapia applicata ai drink

18 Settembre 2019
cromoterapia applicata ai drink
Contenuti

La Cromoterapia applicata ai drink è ormai una scienza sdoganata nel settore del beverage. I colori corrispondono e influenzano le emozioni e così abbiamo: il rosso, che simboleggia carica e passionalità, l’arancione che esprime solarità, il blu, che rappresenta calma e tranquillità.

Ad ogni personalità, quindi, il proprio cocktail, che detta non soltanto preferenze di gusto ma anche e soprattutto di stati d’animo. A dirlo è persino uno studio condotto da Sanbittèr Aperitivo Cool Hunting, osservatorio sulle nuove tendenze in materia di drink e mixability.
La cromoterapia, in realtà, è una disciplina che ha origini antichissime, risalenti all’antico Egitto, dove si pensava che l’utilizzo di diverse tonalità sul corpo avrebbe aiutato la psiche a ritrovare il suo naturale equilibrio.

Anche i Greci utilizzavano infatti minerali, pietre, cristalli e unguenti colorati sempre per un benessere fisico, senza poi dimenticare che nel 1920, il colonnello indiano Dinshah Pestanji Framji Ghadiali inventò la spettrocromoterapia ovvero una tecnica che prevedeva l’utilizzo di luci e colori diversi per trattare alcuni disagi psichici, con risultati sorprendenti sull’umore delle persone.

Cocktail rosso per i più passionali, giallo per i più positivi: per le persone passionali, energiche, entusiaste, si consiglia un cocktail di colore rosso.
Alle persone calorose, positive e propositive è bene servire un cocktail di color giallo. Un drink verde è adatto a chi vuole e ama il relax, l’equilibrio interiore, chi piace stare in armonia col mondo, la natura, con gli altri ma soprattutto con se stesso. L’arancione è il colore ideale, secondo la cromoterapia, per chi è in grado di portare solarità e felicità nelle vite altrui.Calma e tranquillità sono invece racchiusi nel colore blu, che porta subito alle sensazioni di serenità e di pace tipiche degli ambienti marini.

Provate adesso a creare un cocktail tenendo conto di queste indicazioni o iscrivetevi al corso di specializzazione per Bar Chef di Italian Food Academy.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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