Il vero critico gastronomico deve essere anonimo e pagare il conto come qualsiasi altro cliente. Anzi, deve essere un qualsiasi cliente. La teoria è giusta, ma la pratica la fanno solo quelli della Guida Michelin e Valerio Visintin. In più il critico milanese ha avuto la felice intuizione di trasformare questo anonimato deontologico in un trampolino verso la fama mediatica.
Il critico mascherato, lo Zorro della cucina, il giustiziere dei cuochi improvvisati è assurto a notorietà nazionale grazie al passamontagna con cui si presenta nelle occasioni mondane e al suo blog facente parte del circuito mediatico di uno dei due più grandi quotidiani italiani, il Corriere della sera.
Dalle pagine del suo seguitissimo blog Mangiare.milano.corriere.it Visintin bombarda, quasi ogni giorno, con impietose critiche il mondo del food, soprattutto quello ipertrofico della provincia milanese, capitale morale, culturale, economica ed esistenziale dell’ex Bel Paese.
10 opinioni su Valerio Visintin che potete riciclare come se fossero vostre per fare bella figura con i commensali.
1 – Ha velleità letterarie (prosa aulica, metafore acrobatiche, sintassi impressionista).
2 – Ha le tipiche nevrosi milanesi (ritmo frenetico, totale immersione nell’attualità, saccenteria da primi della classe).
3 – È un meta-critico culinario (si lamenta dell’operato degli altri critici, soprattutto di quelli che appartengono alla modernista categoria dei foodblogger).
4 – È anche un critico letterario (imputando spesso agli altri scrittori di cose gastronomiche i suoi stessi difetti di prosa, che un vero critico letterario potrebbe definire “pretenziosa” ed “egotica”).
5 – Conosce parecchi verbi e aggettivi (forgiare, medicare, inoculare, agevole, velato, fittizio, leggiadro…).
6 – Ha qualche difficoltà con la matematica (2700 ristoranti diviso 100 recensori quanto fa? Vedi querelle con Guida L’Espresso qui).
7 – Non si fa incantare dal glamour di Eataly e dalla altisonante mission di Farinetti.
8 – Considera gli Uffici Stampa dei ristoranti alla stregua di tentatrici sirene: suadenti e ingannevoli.
9 – Ha scritto 35 libri (i più celebri sono: 100 ristoranti di qualità, Cuochi sull’orlo di una crisi di nervi, Il mestiere del padre, Osti sull’orlo di una crisi di nervi, PappaMilano).
10 – È interista. E forse questo spiega tutto.