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Il ritorno del tè matcha: storia, cultura e tendenze

7 Ottobre 2025
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Simbolo di benessere, eleganza e mindfulness, il tè matcha sta riscoprendo un grande revival. Dai tradizionali templi giapponesi ai moderni bar occidentali, questa polvere verde brillante conquista sempre più appassionati grazie alla sua versatilità e ai suoi benefici per la salute.

Origini e storia antica

Le origini del matcha risalgono alla Cina della dinastia Tang (VII–X secolo), dove si iniziò a pressare le foglie di tè in mattoni per facilitarne il trasporto. Tuttavia, fu in Giappone, durante il periodo Kamakura (XII secolo), che nacque la vera cultura del matcha.

Il monaco Eisai, fondatore della scuola zen Rinzai, importò semi di tè e la tecnica di macinazione a pietra dalla Cina, introducendo il matcha come supporto alla meditazione: una bevanda capace di mantenere la mente sveglia e il corpo rilassato.

Da allora, il matcha è diventato il protagonista della cerimonia del tè giapponese (chanoyu), un rituale che incarna armonia, rispetto, purezza e tranquillità.

Caratteristiche uniche del matcha

A differenza del tè tradizionale, il matcha non viene infuso ma consumato interamente in polvere, permettendo di assumere tutte le sostanze nutritive della foglia.
Le foglie di tè (tencha) vengono coltivate all’ombra per alcune settimane prima della raccolta, processo che aumenta la concentrazione di clorofilla, L-teanina e catechine, responsabili del colore intenso e dei benefici antiossidanti.

Profilo sensoriale:

  • Colore: verde smeraldo brillante
  • Aroma: erbaceo e dolce
  • Gusto: umami, leggermente amaro ma vellutato

Abbinamenti gastronomici e utilizzi moderni

Oggi il matcha non è solo una bevanda, ma un ingrediente versatile in cucina e pasticceria. Chef e bartender lo utilizzano per creare:

  • Dolci: cheesecake, tiramisù, mochi, gelati, biscotti e pancake al matcha
  • Bevande creative: matcha latte, smoothie detox, cocktail e mocktail
  • Piatti gourmet: pasta fresca, risotti e salse fusion con note erbacee

Nel mondo occidentale, il matcha latte è diventato una delle bevande più iconiche nei caffè di tendenza, spesso servito con latte d’avena o di mandorla e decorato con latte art verde.

Curiosità e leggende

Una leggenda narra che il monaco Eisai portò il matcha al Giappone come dono al samurai Minamoto no Sanetomo per aiutarlo a migliorare la concentrazione e la longevità.
Un’altra tradizione racconta che il colore verde intenso del matcha simboleggia la rinascita spirituale e l’energia della natura.

In Giappone, offrire una tazza di matcha è considerato un gesto di ospitalità profonda: un modo per creare armonia e connessione tra chi prepara e chi riceve.

Benefici per la salute

Il matcha è una vera miniera di nutrienti:

  • Ricco di antiossidanti (catechine e EGCG)
  • Migliora la concentrazione grazie alla L-teanina
  • Aumenta il metabolismo e sostiene la depurazione dell’organismo
  • Favorisce la calma mentale senza sedare

A differenza del caffè, rilascia caffeina in modo graduale, offrendo energia costante senza picchi o cali improvvisi.

Una tendenza globale

Oggi il matcha è protagonista del movimento wellness & mindful living. Dai bar minimalisti di Tokyo alle caffetterie di Milano, Parigi o New York, il rituale del matcha è diventato sinonimo di equilibrio tra estetica, salute e consapevolezza.

Anche i social network hanno contribuito alla sua popolarità: video di “whisking” (la tipica frusta in bambù, chasen), ciotole di ceramica artigianale e tazze di latte verde cremoso sono diventati icone visive di uno stile di vita sano e raffinato.

Il tè matcha unisce in sé tradizione e modernità: è un ponte tra l’antico rituale zen e la cultura contemporanea del benessere. Ogni sorso è un invito a rallentare, a respirare e a ritrovare la calma interiore, in un mondo sempre più frenetico.

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