Un compleanno da ricordare e festeggiare! Il 10 ottobre 1975 segna una data fondamentale nella storia della gastronomia italiana: nasce ufficialmente la critica gastronomica moderna. Quel giorno, su impulso del direttore Cesare Lanza, veniva pubblicata la prima “Pagina dei ristoranti” sul Corriere d’Informazione, con Edoardo Raspelli come protagonista. Un’idea innovativa che trasformava il cibo da semplice nutrimento a oggetto di giudizio e riflessione culturale.
La critica gastronomica italiana è nata in un periodo in cui cresceva la curiosità del pubblico verso la cucina e i ristoranti di alto livello. Negli anni ’70, complice l’espansione dei viaggi e la maggiore disponibilità di ingredienti di qualità, gli italiani cominciavano a interessarsi non solo al cibo, ma anche alle tecniche, ai sapori e all’arte del servizio. Questo contesto culturale ha creato il terreno ideale per la nascita di una critica che valutasse non solo il gusto, ma anche la professionalità e la creatività dei cuochi e delle brigate di cucina.
Edoardo Raspelli, definito “cronista della gastronomia”, ha introdotto un approccio diretto e senza filtri alla valutazione dei ristoranti. La sua rubrica, caratterizzata da recensioni schiette e talvolta impietose, ha segnato un punto di svolta nel giornalismo enogastronomico italiano. La sua figura ha ispirato una generazione di critici e ha contribuito a elevare la cultura gastronomica nel panorama mediatico nazionale.
Edoardo Raspelli si distinse fin da subito per la sua schiettezza e per l’assenza di compromessi nelle recensioni. I suoi articoli non si limitavano a descrivere i piatti, ma esprimevano giudizi netti sulla qualità complessiva del ristorante, dalla cucina all’accoglienza. Questo approccio diretto influenzava profondamente la reputazione dei locali recensiti, trasformando la critica gastronomica in uno strumento potente per premiare l’eccellenza e segnalare eventuali lacune, e consolidando l’autorevolezza di Raspelli nel panorama culinario italiano.

L’evoluzione della critica gastronomica
Dopo Raspelli, la critica gastronomica italiana ha visto l’emergere di altre figure di spicco, come Luigi Cremona e Enzo Vizzari, che hanno contribuito a consolidare e diversificare il panorama delle recensioni culinarie. Le guide gastronomiche, come quella dell’Espresso, hanno assunto un ruolo centrale nel guidare i consumatori nella scelta dei migliori ristoranti e nel promuovere l’eccellenza culinaria italiana.
La critica gastronomica oggi
Oggi, la critica gastronomica si è evoluta, abbracciando nuove piattaforme digitali e social media. Influencer, food blogger e critici digitali hanno democratizzato l’accesso alle recensioni, permettendo a un pubblico più ampio di scoprire e condividere esperienze culinarie. Tuttavia, questa democratizzazione ha anche sollevato interrogativi sulla qualità e sull’affidabilità delle recensioni online.
L’espansione della critica con i social media
Con l’avvento dei social media, la critica gastronomica ha subito una trasformazione radicale. Piattaforme come Instagram, Facebook e blog dedicati hanno permesso a chef, appassionati e influencer di condividere recensioni e opinioni in tempo reale. Questa democratizzazione ha moltiplicato le voci e le prospettive, rendendo il panorama delle recensioni più ricco e variegato. Tuttavia, ha anche creato sfide nuove, come distinguere tra opinioni personali e valutazioni professionali, sottolineando l’importanza di mantenere competenza, rigore e passione nella critica gastronomica moderna.
Il 50° anniversario della critica gastronomica italiana è un’opportunità per riflettere sul percorso compiuto e sulle sfide future. Mentre celebriamo le conquiste raggiunte, è fondamentale continuare a promuovere una critica gastronomica basata su competenza, etica e passione per la buona cucina.
Oggi la formazione gastronomica è diventata un pilastro fondamentale per chi desidera operare nel mondo del cibo con competenza e autorevolezza. Non si tratta solo di imparare a cucinare, ma di comprendere storia, cultura, tecniche, abbinamenti e tendenze del settore, sviluppando un approccio critico e consapevole verso la cucina. In questo contesto, il Master in Critica Gastronomica dell’IFA rappresenta un’opportunità unica: il programma forma professionisti capaci di analizzare ristoranti, piatti e prodotti con rigore e sensibilità, unendo conoscenze tecniche, competenze giornalistiche e cultura enogastronomica. Grazie a lezioni teoriche, laboratori pratici e stage sul campo, i partecipanti acquisiscono strumenti concreti per diventare critici gastronomici preparati e riconosciuti, pronti a contribuire alla valorizzazione della cucina e delle eccellenze italiane e internazionali.