Ogni volta che in un film o in una serie TV c’è una festa – dal ricevimento di nozze fino al ballo di fine anno – troneggia incontrastata su un tavolo una ciotolona di vetro piena di punch. Quanti di voi si sono chiesti come diavolo si fa quel beverone rosa-arancione che sembra deliziare tanto il palato di ragazzotti e adulti Made in USA?
Il punch è una bevanda alcolica dalla gradazione moderata, tipica della cultura anglosassone. All’olfatto si distingue per l’intenso profumo di arancia. Al palato risulta dolce e fruttata. Tradizionalmente andrebbe servita calda, ma ormai nell’uso comune ha prevalso l’aggiunta di ghiaccio e la fruizione come bevanda estiva rinfrescante.
La leggenda narra che la bevanda sia stata scoperta e importata in occidente da marinai inglesi sbarcati in India nel XVI secolo. Il nome è assonante alla parola sanscrita che denota il numero cinque, perché ci volevano appunto cinque ingredienti per preparare questo drink.
Preparazione del punch
Mettete in un recipiente un litro d’acqua tiepida, aggiungete 700 gr di zucchero di canna e 33 ml di un succo di frutta concentrato a scelta tra arancia (classico), ananas o mirtillo rosso (più originali).
Per avere la maggiore ricchezza di sapori e profumi bisogna lasciare riposare la preparazione una notte in frigo.
Il giorno dopo allungate con 700 ml di Aperol e aggiungete pezzi di frutta fresca (la stessa della concentrazione oppure un altro tipo che si sposa bene).
Per dare una nota aromatica in più potete aggiungere una una stecca di cannella.
Se invece preferite servire la variante analcolica del punch basta sostituire l’Aperol con il Crodino.
Conservate il punch in frigorifero fino al momento della consumazione.
Ah, mi raccomando, non dimenticate il mestolo, altrimenti gli avventori non sapranno come servirsi il punch, se non immergendo le loro tazze direttamente nella bevanda, che non è mai una cosa molto igienica.