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Il gelato sushi? Non è un gelato al pesce crudo

11 Novembre 2019
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Tranquillizziamo chi ci sta leggendo: il gelato sushi non è un gelato al pesce crudo. In molti, infatti, si lasciano confondere da questa “espressione”, pensando di trovarsi di fronte ad un cono al salmone. Il gelato sushi è invece una nuova tendenza della gelateria e del mondo delle dolci leccornie, un’invenzione italiana, con un nome giapponese, che ha riscosso grande successo negli States e che sta raccogliendo proseliti anche nel Belpaese.
A sdoganare questo nuovo food trend è stato il maestro torinese pluripremiato Filippo Novelli, che nel 2014 ha ideato e preparato il sushi gelato, conquistando notorietà a livello mondiale. Con vero gelato artigianale made in Italy, naturalmente, e utilizzando anche riso, cardamomo, zenzero, sakè, the verde, tè matcha, il gelato sushi non è altro che un vero e proprio gelato servito con l’aspetto e le forme del sushi giapponese. E così la fettina di tonno è creata con la gelèe di lamponi, l’alga nori con la pasta da zucchero nera e così via, in un tripudio di colori e graziose forme che uniscono due grandi passioni alimentari del momento.

Cavalcando questa che più che una moda sta diventando una vera e propria arte, Italian Food Academy organizza un corso di specializzazione in Gelato Sushi, rivolto a tutti coloro che vogliono imparare le tecniche per apprendere questa nuova tecnica legata alla tradizione artigianale gelatiera e che offre la possibilità di sperimentare e realizzare impiattamenti “innovativi”.

Dalle basi della gelateria all’utilizzo delle materie prime, il programma del corso IFA si sofferma anche su:

  • Composizione funzionale
  • Bilanciamento gelati a base latte e base acqua
  • Gli ingredienti
  • Accostamenti cromatici e gustativi
  • Illusione gustativa – Gelato sushi
  • Parte pratica

Il percorso si presenta suddiviso in tre fasi differenti:

  1. Lezioni propedeutiche: Testi + Corso online di 20 ore finalizzato al rilascio del Certificato HACCP di terzo livello + Piattaforma IFA
  2. Fase d’aula: 24 ore
  3. Rielaborazione e divulgazione CV nelle zone di preferenza

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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