Dai profumi di zucchero, bacche di vaniglia, crema chantilly e caramello, alla croccantezza delle sfoglie e delle frolle: i dolci natalizi francesi sono delle vere e proprie golosità, protagoniste della tavola imbandita nella notte più magica dell’anno.
In Francia sono molti i dolci tipici del Natale e cambiano in base alla zona in cui si vive e alle usanze della singola famiglia. Ogni regione, infatti, ha la propria tradizione, e ad esempio, in Provenza esistono addirittura 13 dolci diversi per le festività natalizie, che rappresentano Gesù Cristo e i dodici apostoli.
Adesso apparecchiate la tavola e preparatevi all’esperienza sensoriale più buona di sempre: l’unico obiettivo del nostro viaggio in Francia sarà lasciarsi andare al piacere epicureo e vedere insieme tre dolci imperdibili della pasticceria francese.
Il ‘buche de Noel’, delizia per gli occhi e per il palato
Molto più di un dolce natalizio francese, il Bûche de Noël rappresenta l’emblema di una storia affascinante che in pochi conoscono. Le origini di questo dolce sono antichissime e si rifanno ad una tradizione risalente a più di un millennio fa.
Si narra che, in un tempo lontano, ogni capofamiglia, la sera della Vigilia di Natale, tra profumi di muschio e biancospino e ghirlande appese alle pareti, radunasse la propria famiglia intorno al camino acceso.
Si sceglieva insieme il ceppo di legno più maestoso e dopo averlo decorato con nastri e foglie, e benedetto con olio e acquavite, lo si metteva a bruciare nel fuoco, sotto gli altri pezzi di legno.
Il ceppo doveva continuare a bruciare fino all’Epifania, per 12 lunghi giorni, che simboleggiavano i 12 mesi dell’anno. Il sei gennaio, poi, il capofamiglia raccoglieva i resti del ceppo, che si pensava avessero proprietà magiche, e procedeva con un curioso rituale. Le ceneri venivano sparse nei campi, per favorire il raccolto, aumentare la fertilità di donne e animali e guarire il mal di denti.
La tradizione del ceppo di Natale è stata trasformata in un dolce tipico francese solo in tempi recenti, più precisamente nel 1945. Pur mantenendo intatto l’antico significato simbolico, il popolo d’Oltralpe ha avuto la brillante idea di rendere questo ceppo commestibile, inventando il famoso Bûche de Noël.
Il ceppo portafortuna diventa quindi un rotolo di pasta biscotto, farcito con marmellata e ricoperto da una glassa di cioccolato che simula la corteccia, donandogli il tipico aspetto da tronchetto di legno.
Oggi questo dolce francese di Natale si realizza ancora con la morbida pasta biscotto, a volte aromatizzata al cacao, che grazie alla sua elasticità può essere facilmente arrotolata su se stessa.
Per la farcia, invece, si utilizzano più frequentemente creme al cioccolato, al caffè o al burro al posto della tradizionale marmellata. La copertura è rimasta invariata, anche se sempre più spesso i maestri pasticceri creano nuove versioni, grazie all’aggiunta di frutta fresca, frutta secca o rum.
Croquembouche di Natale, il dolce che scrocchia grazie al caramello
Apoteosi della golosità, scrocchia sotto i denti e si scioglie lentamente in bocca, sommergendo le papille con il suo sapore… il Croquemboche è un dolce francese tipico dei giorni festivi e il suo nome significa letteralmente crocca in bocca. Si tratta di una torre di bignè ripieni e caramellati, bella e buona, tutta da gustare, pezzo dopo pezzo. A codificare la ricetta è stato, all’inizio dell’Ottocento, un vero erudito gastronomico: Marie-Antoine Carême, considerato uno dei più grandi chef e soprattutto pasticceri della storia. Vista la complessità della preparazione, il Croquembouche in Francia è il dolce delle grandi occasioni: matrimoni, battesimi e cresime. Ma ancor più spesso questo dolce viene preparato anche durante le feste natalizie, anche perchè la sua forma ricorda proprio quella dell’albero di Natale. L’importanza di questo dessert è sottolineata anche dalle sue dimensioni, che variano dai venti centimetri fino anche a un metro di altezza.
La Gallette des Rois, la torta dei Re Magi
Le galette des rois è un dolce francese tipico del periodo dell’Epifania. Originario del Nord della Francia, veniva preparato con una galletta di pasta sfoglia, utilizzata come base unica del dolce, che veniva cotta in forno e mangiata così com’è. Le versioni successive prevedono gli stessi dischi di pasta sfoglia cotti al forno, decorati con incisioni e resi più dorati grazie a una leggera spennellata di tuorlo d’uovo sbattuto. Successivamente vi è l’aggiunta di creme, frutta, cioccolato o salsa alle mele, ma la più famosa è sicuramente la crema frangipane, un tipo di farcitura molto simile alla crema pasticciera, facile da fare, ma che si prepara con la farina di mandorle. La tradizione vuole che all’interno della torta venga nascosta una fava o un fagiolo. Durante il taglio della torta, il legume scelto quindi finisce in una delle fette, e la persona alla quale capita è considerata il re della giornata.
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