Ape car, roulotte, furgoni vintage: il food truck viaggia su questi mezzi e conquista tutti. Ora più che mai, poi, che tra zone arancioni e con una ristorazione che stenta a ripartire, il pasto veloce da asporto, magari con piatti tipici regionali, sta avendo un grande successo.
Una formula, quella del food truck, che si è diffusa in tutta la penisola a partire dagli anni 2014 – 2015, trovando soprattutto al nord terreno fertile.
Più della metà dei Food Truck di nuova generazione, infatti, si colloca in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte, con le città di Milano e Roma al vertice della classifica.
Sono sempre più numerose le storie di giovani che, stanchi della routine di un lavoro nel quale non credevano più e appassionati di cibo, hanno scelto di intraprendere questa strada, con idee anche molto accattivanti e diverse dal solito.
Ma perchè scegliere di avviare un’attività di Food Truck?
I motivi che spingono tante persone a intraprendere la strada del food on the road sono diversi:
- la passione per la cucina e per i piatti tipici regionali
- la possibilità di mettere nel proprio lavoro una grande dose di creatività
- il fatto di lavorare all’aria aperta
- la flessibilità di questo mestiere che ben si adatta alle proprie esigenze personali o familiari
I prodotti più caratteristici offerti dai food truck
Tra i prodotti tipici della cucina regionale offerti dai food truck, ce ne sono alcuni che hanno riscosso grande successo:
- il Lampredotto a Firenze
- lo Sfincione a Palermo
- la piadina a Rimini
- i panini con i salumi e i peperoncini calabresi
E non sono mancati progetti nuovi, che hanno cercato di ampliare la varietà dell’offerta, rivisitando i piatti tradizionali con nuovi ingredienti, adatti anche agli intolleranti, o sfoggiando invenzioni gourmet del tutto originali e inaspettate, basti pensare al tanto discusso ma goloso choco kebab.
Insomma, l’immagine del Food Truck quale semplice cibo di strada, fatto di snack povero e rapido che incontra le necessità di pendolari si sta tramutando in cibo di qualità da gustare come aperitivo in occasioni mondane.
Gli step per avviare un’attività di food truck
1. L’analisi, lo studio
Prima di aprire il proprio street food è necessario effettuare un’accurata analisi di mercato, del settore, del bacino di utenza, del target e della concorrenza.
2. Avere un’idea originale
Bisogna definire il proprio format, seguendo un’idea originale, che si distingua dalle altre e definire il proprio menù.
3. L’immagine
L’immagine non è tutto ma è molto importante: meglio definire bene il proprio layout, tenendo fede alle strategie di comunicazione e marketing definite, che dovranno essere accattivanti e dovranno passare anche e soprattutto attraverso i social, per essere in linea sia con i trend di mercato che con le esigenze del proprio target di riferimento.
4. Il trend
Definire il proprio trend tra tanti, quali:
- salutari e light
- di juice e fruit bar, a base di frutta, verdura e superfoods
- di prodotti vegani, senza glutine, biologici
- di pietanze tipiche e locali come la pizza fritta di Napoli, il risotto alla Milanese, lo gnocco fritto Emiliano, la piadina ed i crescioni, le frittate di pasta, gli arancini, i cannoli, ecc.
- di caffetteria e bakery
- con abbinamenti ed ingredienti ricercati e gourmet
- con carni pregiate
- etnici, con prodotti come il kebab, il sushi, o con proposte quali la cucina venezuelana, greca, cinese, coreana o messicana
5. L’iter burocratico
Per aprire un’attività di street food si dovrà seguire un iter burocratico ben preciso, fatto di richieste di permessi e licenze, messa a norma degli impianti e del mezzo, curare l’aspetto della sicurezza alimentare con l’HACCP, oltre che stabilire un piano costi dettagliato.
Come fare per aprire un’attività di food truck?
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