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La cucina internazionale? Un viaggio tra luoghi e sapori

21 Novembre 2016
Contenuti

Mangiare è viaggiare. E viceversa. Uno degli aspetti più importanti del viaggio è sicuramente la cucina internazionale. In questo articolo, forse un po’ diverso rispetto agli altri, sono state raccolte le suggestioni e le riflessioni riguardanti il cibo, intervistando alcuni viaggiatori, di ritorno dalla loro esperienza. Ed ecco cosa ci hanno insegnato sul cibo.

Il cibo è Scoperta

Scoprire nuovi posti significa scoprire sapori, culture, significa assaggiare, lasciarsi meravigliare da tutto ciò che è nuovo, diverso. Il cibo è un mezzo per conoscere una terra nuova, e con questa le persone che la abitano, i costumi, un approccio differente alla vita che nasce dall’avvicinarsi al nuovo, al diverso.
Ed è da questa conoscenza che deriva una ricchezza inestimabile, un patrimonio culturale che si ingrandisce, si rimodella, si rinnova.

 

Il cibo è sensibilità

Assaggiare significa entrare in casa d’altri, essere sensibili a tutto quello che ci circonda: significa fare attenzione ai profumi, ai sapori, ai colori…lasciarsi riempire da un’opera d’arte che nasce nella semplicità di un gesto quotidiano, come il mangiare.

 

Il cibo è Accoglienza

Farsi disponibili all’altro, ad altri popoli e ad altre culture, significa permettere che una terra ti accolga e ti mostri le sue bellezze, le sue ricchezze che trovano nella differenza il loro migliore modo di esprimersi.

 

Il cibo è Racconto

Il cibo racconta una terra, la sua geografia, la sua posizione nel mondo. Racconta il vento che sospinge le sue nuvole, la pioggia che nutre il suo suolo. Racconta la sua storia e le mille storie di chi vi vive, perché il cibo è il tempo stesso che passa.

Il cibo è Ricordo

Il ricordo del viaggio fatto e che ti porti dentro di ritorno a casa, ma anche la memoria di una terra che ha vissuto a pieno la sua storia. Il cibo è l’identità stessa di un luogo.

 

Il cibo è Condivisione

Il cibo è abbracciare l’altro, condividere il tempo, sedersi ad uno stesso tavolo e predisporsi all’ascolto e al racconto. Significa scambiarsi suggestioni, emozioni, pensieri, apprendere una ospitalità genuina.

Significa esprimere il proprio modo di essere e conoscerne un altro abbandonando ogni giudizio. Con questo atteggiamento, allora, scopri e apprezzi l’eleganza degli inglesi, il calore degli spagnoli, l’attenzione alla famiglia degli svedesi, la gentilezza degli indonesiani, la cortesia dei marocchini, la generosità dei cinesi.
Il cibo è tutto questo ed altro ancora. A questo elenco potrebbero aggiungersi tanti altri termini che tutti insieme darebbero la descrizione e l’immagine di un mondo multietnico, vario e bellissimo.
Perché forse è vero che la parola pace passa prima di tutto dalla tavola.

Nel video che segue qualche suggestione sul viaggio e sul cibo:

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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