La cucina italiana è da sempre sinonimo di eccellenza e genuinità in tutto il mondo. Gli italiani mangiano bene con poco, non amano ricette complesse, spesso usano prodotti in abbinamento, senza dimenticare di privilegiare sempre al massimo la qualità. Ogni regione ha il suo primo, la sua pasta, le sue carni, il suo pescato, i suoi dolci. Salumi e formaggi, conserve e condimenti completano il quadro: prosciutti, parmigiano e pecorino sono tra gli alimenti della cucina italiana più apprezzati.
Il celebre settimanale londinese The Economist ha pubblicato un’analisi su come le diverse cucine nazionali influenzano le tavole dei diversi Paesi. A guardare il grafico realizzato dalla rivista, la cucina italiana non ha davvero rivali, seguita in classifica da quella giapponese, messicana, turca e, per ultima, thailandese. Fanalino di coda per gli Stati Uniti per la presenza di molti “junk food”.
Ma cosa rende la cucina italiana così unica?
Probabilmente il fatto che usa pochi ingredienti, ma li usa molto bene e in modo armonico: la gastronomia italiana ha sempre saputo che la semplicità è anche il segreto per il gusto. Difficilmente si trovano piatti tipici italiani in cui vengono usati troppi ingredienti, preferibilmente invece si tende ad abbinare i sapori, per esaltarli.
Cos’è la carbonara? Uova e guanciale. La pizza margherita? Pomodoro, mozzarella e basilico. Il ragù alla bolognese? Una base di soffritto, macinato, un filo d’olio e una spruzzata di vino. Il cannolo siciliano? Ricotta e scorza d’arancia in un impasto croccante. Forse è proprio questo il segreto della cucina italiana. In molte altre gastronomie, invece, si tende ad utilizzare moltissimi ingredienti, con preparazioni lunghe ed elaborate. Per esempio, nella cucina francese i piatti più gustosi richiedono una preparazione molto lunga: per preparare un coq au vin, letteralmente gallo al vino, ci vogliono quasi tre ore; per preparare una bouillabaisse, zuppa di pesce tradizionale della Provenza, quasi quattro. Entrambi contengono molti ingredienti, sicché bisogna stare molto attenti ad equilibrare tutto al meglio. Un altro motivo per cui la cucina italiana è molto amata nel mondo è perché, in un certo senso, si può definire iconica: è caratterizzata da pochi gesti, ma riconoscibili in tutto il mondo. Ad esempio, quando si parla della cucina giapponese, sorge spontaneo pensare alle bacchette. Per quel che riguarda la cucina italiana, dividere le fette di pizza con gli amici è un gesto praticamente universale. Addirittura, guardare un film con gli amici mangiando la pizza è diventato praticamente un rito sociale nella cultura occidentale, se non globale.
Chi ha creato la cucina italiana?
Scrittore, critico letterario, gastronomo: Pellegrino Artusi è stato l’inventore della cucina italiana o, per meglio dire, colui che per primo l’ha trascritta in un manuale. All’epoca della sua pubblicazione, il ricettario di cucina italiana di Pellegrino Artusi rappresentò una vera e propria spaccatura nella cultura culinaria dell’Ottocento. Oggi sappiamo che, con il suo milione e mezzo e più di copie vendute, “La Scienza in Cucina” è il libro di cucina italiana più venduto della storia.
Heinz Winkler: il primo chef italiano a ottenere tre stelle Michelin
Nato a Bressanone nel 1949, Heinz Winkler era una leggenda della cucina mondiale. Per molti anni è stato il più giovane tristellato del mondo e la sua cucina viene ricordata per il connubio di influenze italiane e tedesche su un paradigma rigorosamente francese appreso da Paul Bocuse, il maestro della Nouvelle Cuisine. Heinz Winkler è scomparso in Baviera all’età di settantatré anni ma la sua carriera sarà ricordata per sempre.
Come scegliere un corso di cucina italiana
I corsi di cucina sono sempre più popolari e in seguito al crescere della domanda, sempre più enti si propongono come scuole di cucina. I corsi di cucina sono diventati molto popolari e apprezzati da un vasto pubblico di appassionati, sia uomini che donne, di tutte le età. Basti pensare che ci sono alcuni corsi di cucina che sono indicati anche per i bambini. Per scegliere il corso di cucina in linea con le proprie aspettative bisogna prendere in considerazione diversi fattori, soprattutto gli obiettivi che si desidera raggiungere.
Il corso di cucina professionale di Italian Food Academy
I corsi amatoriali, ad esempio, sono dedicati a chi è appassionato di cucina e desidera sperimentare nuove ricette, oltre che perfezionare le tecniche di base. Un corso di cucina professionale, invece, è pensato per coloro che vogliono lavorare nel settore della ristorazione. Tra i trend del momento ci sono sicuramente i corsi di cucina vegana e i corsi di cucina molecolare. Italian Food Academy ha dato ampio spazio a corsi di formazione in cucina di breve durata, sia in presenza che online, che coprono tutte le branche del settore ristorativo. I corsi di cucina di Italian Food Academy si distinguono per l’esperienza nell’ambito dell’insegnamento e per la cura e l’attenzione che vengono riservate ad ogni partecipante, facendolo sentire attivamente coinvolto in ogni momento dell’apprendimento.
- Corso di Cucina Professionale.
- Corso in Arte dell’Impiattamento.
- Corso di specializzazione in Cucina Molecolare.
- Corso Avanzato di Cucina Molecolare.
- Corso di Cucina Giapponese.
- Pasta & Street Food Giapponese in Cucina.
- Corso di specializzazione per Coffee Specialist.
- Corso di specializzazione in Cucina vegana.
Sono solo alcune delle proposte Italian Food Academy, al termine delle quali ogni ogni partecipante acquisisce le competenze necessarie per aspirare a una carriera di successo nel competitivo mondo della ristorazione, sempre in evoluzione. Se sei alla ricerca di un ottimo corso di formazione in cucina, che sia:
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