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Pappa al pomodoro: la semplicità che è un capolavoro!

7 Ottobre 2023
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“Viva la pa, pa, pappa. Col po, po, po, po, po, po, pomodoro. Viva la pa, pa, pappa, Che è un capo, po, po, po, polavoro” così cantava Rita Pavone negl’anni ‘60 e mai parole furono più appropriate per descrivere un antico piatto famoso per il connubio tra semplicità e bontà. 

Una ricetta tipica della tradizione contadina toscana, in particolare fiorentina, un piatto ideato appositamente per riciclare il pane raffermo: è la “Pappa al Pomodoro“. 

Questo piatto, conosciuto grazie alle pagine del Giornalino di Gian Burrasca dello scrittore fiorentino Vamba del 1907, divenne famoso in tutta Italia grazie, appunto, alla versione televisiva di Gian Burrasca diretta da Lina Wertmuller ed interpretata da Rita Pavone che cantava la celebre canzone.  

Le origini precise del piatto non sono facilmente rintracciabili, ma si pensa che sia nata tra i contadini toscani e tramandata nel corso dei secoli. In passato, la Toscana era una regione prevalentemente rurale, e i contadini si affidavano agli ingredienti locali e facilmente reperibili per creare i loro pasti. 

La Pappa al Pomodoro era una risposta a questa esigenza: un piatto semplice che faceva uso di ingredienti semplici come il pane raffermo, i pomodori maturi e il basilico. 

L’uso del pane raffermo è particolarmente significativo, poiché era una pratica comune quella di riutilizzare gli avanzi di pane per evitare lo spreco alimentare. Il pane, così,  ammollato nel sugo di pomodoro, crea una consistenza densa e cremosa, da cui il nome “pappa”. 

Per prepararla a regola d’arte bisognerebbe utilizzare il vero pane casalingo toscano, vale a dire quello «sciocco», senza sale. E’ un piatto che si può cucinare tutto l’anno, utilizzando i pelati in scatola, ma è in estate, quando i pomodori sono maturi e succosi, che risulta davvero una delizia. 

Si può fare più o meno saporita con l’aggiunta di cipolla e peperoncino ma, secondo la tradizione, andrebbe servita con un po’ di aglio finemente tritato, cosa che non tutti oggi gradiscono e quindi si trovano anche versioni più leggere senza l’utilizzo di quest’ultimo. 

Oltre al suo sapore delizioso, la Pappa al Pomodoro ha un significato culturale profondo per i toscani. Rappresenta la connessione con la terra, la tradizione e le origini contadine. Per questo motivo, è diventato un piatto simbolo di identità regionale, una testimonianza delle radici storiche e culinarie della Toscana.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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