DAL NOSTRO
FOODBLOG

Intelligenza artificiale e Ristorazione. Come cambia il volto della cucina con la Robotica 

22 Settembre 2023
ai-ristorazione-italian-food-academy
Contenuti

L’intelligenza artificiale arriva anche in cucina e, se è vero che già da un po’ se ne fa uso (basti pensare ai chatbot per i ristoranti e i siti di delivery o alla tecnologia di supply chain in molti ambiti della filiera agroalimentare), è anche vero che la robotica sta entrando di prepotenza anche nelle brigate e in sala o ancora dietro il bancone di un bar.

I ristoranti stellati stanno investendo molto nell’integrazione di robot e di supporti per l’intelligenza artificiale con l’obiettivo di rendere il loro servizio impeccabile e pienamente al passo coi tempi. E questa tendenza è destinata a crescere man mano che l’IA diventerà più economica e accessibile.

E i vantaggi sono tanti e tangibili. Oltre a una maggiore efficienza operativa, esistono diverse attività all’interno di un ristorante che possono essere ottimizzate o agevolate grazie all’utilizzo dell’IA.

A cominciare dalla gestione delle prenotazioni e dell’inventario, con una conseguente maggiore produttività e riduzione degli sprechi.

Anche dal lato dell’esperienza del cliente, l’IA può essere utilizzata per personalizzarla, suggerendo ad esempio piatti in base alle preferenze individuali o inviando offerte e promozioni mirate.

Non solo, l’intelligenza artificiale migliora anche la gestione delle recensioni e del feedback, consentendo ai ristoratori di avere una migliore comprensione del loro pubblico e di apportare miglioramenti là dove necessario.

Grazie inoltre a una più facile analisi dei dati storici del ristorante, è possibile con maggiore velocità e precisione identificare tendenze, prevedere la domanda e aiutare nella pianificazione e dell’ottimizzazione delle risorse.

Un trend in crescita, poi, è quello del Menu intelligente che, proprio grazie all’intelligenza artificiale, può aiutare a creare menu dinamici e adattabili in base alla stagionalità degli ingredienti, alle preferenze dei clienti e alle tendenze di mercato.

Il perfezionamento di questa innovazione sta andando così oltre l’immaginabile, che sono sempre più numerosi quei software e applicativi che riescono a replicare alcune competenze decisionali umane. Ed è qui che si gioca la partita sul confine tra utilità di uno strumento ai fini di una reale ottimizzazione di risorse e tempo e una “spersonalizzazione” di un settore che da sempre fonda la sua forza sulle persone, sull’accoglienza, sul rapporto umano.

Le cucine diventano sempre più “fast”, l’IA aiuta gli operatori della ristorazione a prendere decisioni migliori nella gestione e nel servizio clienti, si saltano dei passaggi, si semplificano la gestione dei tavoli, i sistemi di ordinazione e di cassa, migliorando sensibilmente il servizio offerto ai consumatori.

Ottimizzazione di risorse, tempi e processi, aumento dei ricavi, riduzione dei margini di errore e, tra i trend, si fanno sempre più presenti i robot antropomorfi per agevolare alcune operazioni in cucina oppure a servire in sala.

La domanda che a questo punto si pone è: come la pensano i consumatori, i clienti rispetto a quest’ultimo impiego?

Uno dei timori più grandi riguarda infatti la componente umana della ristorazione. Se l’IA sta riuscendo a realizzare e a creare dei cocktail perfettamente bilanciati o a preparare delle nuove ricette, che ne sarà dell’aspetto creativo della cucina?

Se è vero che chi lavora nel mondo del food dovrà fare i conti e acquisire competenze e abilità trasversali nell’utilizzo dei nuovi strumenti a sua disposizione per lo svolgimento delle attività “tradizionali” della cucina, l’automazione tramite IA potrebbe portare alla sostituzione di alcune mansioni che solitamente sono svolte da persone, con possibili effetti sulle opportunità di lavoro nel settore della ristorazione.

Uno dei limiti dell’IA riguarda l’interpretazione di sfumature emotive o la comprensione di richieste complesse, il che potrebbe portare a interazioni meno naturali con i clienti.

E cosa ne penserebbero i clienti di fronte a una progressiva spersonalizzazione di un ambito che è fatto di accoglienza, di sorrisi, di dialogo, di calore?

Il rischio di un’esperienza meno autentica e meno personale, riducendo il valore della cucina tradizionale e dell’ospitalità è davvero dietro l’angolo, ma nella corsa all’innovazione, questa riflessione resta ancora accantonata.

Migliorare l’efficienza operativa, e nello stesso tempo preservare la qualità del servizio e mantenere l’autenticità e la creatività culinaria, oltre che salvare posti di lavoro, sarà la sfida che verrà lanciata nei prossimi mesi.

Davvero l’Intelligenza Artificiale sostituirà in pieno il lavoro, la passione, l’abnegazione, l’emozione e l’unicità di un essere umano?

Quando allora parliamo di cucina come arte e passione ed esperienza, esattamente che valore diamo a queste parole?

Vuoi avere maggiori informazioni sui nostri master e corsi?

Logo IFA

Accademia di Alta Cucina e Food Management

FOODBLOG

L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

💬 Serve aiuto?