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Wine Marketing: le nuove “professioni del vino”

1 Febbraio 2022
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Contenuti

Marketing del vino: lo scenario attuale

Il 2021 è stato l’anno d’oro per i prodotti vitivinicoli italiani. Il nostro Paese ha infatti confermato il suo primo posto nella produzione mondiale di vino, con 44,5 milioni di ettolitri.
Anche l’impatto sui mercati esteri è stato significativo: le aziende nostrane hanno esportato bottiglie per un valore di 7.1 miliardi di euro, registrando un balzo del 13% rispetto al 2020 (Fonte: Osservatorio dell’Unione Italiana vini). Numeri impressionanti, che non devono però illuderci.

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I competitor, infatti, non restano di certo lì a guardare.

Oltre alla Francia e alla Spagna – che occupano, assieme all’Italia, il podio dell’export – giocano un ruolo decisivo Paesi come:

  • Stati Uniti;
  • Cile;
  • Germania;
  • Portogallo;
  • Sudafrica;
  • Australia;
  • Nuova Zelanda;
  • Argentina.

Tutti questi produttori costituiscono ben l’87,8% dei volumi e l’87,1% del valore totale del vino esportato a livello mondiale.
Se, a questi dati, aggiungiamo poi l’appeal che vini provenienti da mercati emergenti (come quello sudafricano o neozelandese) possono suscitare a livello globale, il quadro ci appare chiaro: i vini italiani sono prodotti di eccellenza apprezzati in tutto il mondo, ma questo non è sufficiente a garantire un successo perpetuo ed inscalfibile del made in Italy.

La comunicazione del vino: tutto parte da qui

Nessuno al mondo può godere di una biodiversità così ampia come quella registrata in Italia: nel nostro Paese sono attualmente presenti circa 545 varietà di vite da vino (a fronte di 1300 in tutto il mondo), mentre il 75% della superficie vitata in Italia ospita oltre 80 vitigni differenti.
Di conseguenza, non è di certo sul prodotto e sulle sue caratteristiche organolettiche che bisogna intervenire.
Di cosa ha bisogno il vino italiano per reggere la competizione?
Come può mantenere il suo primato in un settore in continua evoluzione?

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«Le persone non comprano prodotti e servizi, ma relazioni, storie e magia.» (Seth Godin)

Così lo scrittore e imprenditore statunitense Seth Godin riassume la formula per avere successo sul mercato: relazioni, storie e magia.
In altre parole: esperienze, narrazioni ed emozioni. In una parola, comunicazione.

Perché si compra un vino piuttosto che un altro?

Sicuramente non è soltanto perché quel vino è etereo o perché il suo colore è ambrato o giallo dorato con sfumature verdognole. Ricordiamoci sempre che il cliente non è necessariamente (nella maggior parte dei casi) un sommelier. Al di là della fama di un vino, il consumatore medio sceglie un determinato vino perché: l’ha assaporato durante un percorso esperienziale all’interno di una cantina; perchè ha letto delle recensioni positive; ha avuto modo di scoprire la storia dei suoi produttori attraverso un video emozionale; l’etichetta veicola un messaggio o una sensazione che lo colpisce nel profondo o lo riporta a un ricordo del passato. Questi sono solo alcuni esempi che ci fanno però capire che costruire un’immagine dell’azienda e del prodotto che sia coerente ed in linea con il target identificato è un’operazione ormai imprescindibile per qualsiasi produttore.
Per questo motivo, il settore vitivinicolo necessita di figure professionali che:

  • conoscano in modo approfondito il mondo del vino;
  • siano in grado di analizzare il mercato e di individuare il target;
  • sappiano comunicare il vino attraverso un piano marketing personalizzato che operi sui vari canali (offline ed online).

Le nuove professioni legate al mondo del vino

È a partire da questa esigenza che nascono le nuove figure professionali nel mondo del vino o, per essere più precisi, nel ramo del wine marketing.
Si tratta di specializzazioni sempre più richieste nel settore, per l’ampia concorrenza che rende il marketing uno strumento di vendita ormai imprescindibile.
Ma quali sono queste nuove figure professionali?

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1.Wine Marketing Specialist

Il Wine Marketing Specialist è un professionista della comunicazione con competenze trasversali. Conosce in modo approfondito lo scenario di mercato del vino nonché la sua segmentazione ed è in grado di sviluppare un piano marketing completo che può includere ad esempio:

  1. scelta del packaging, della tipologia di bottiglia e dell’etichetta;
  2. scelta dei canali di distribuzione del prodotto;
  3. ideazione di percorsi esperienziali di avvicinamento al vino;
  4. storytelling e content marketing sui canali online (social network, blog, sito web);
  5. sviluppo di modelli grafici per rendere riconoscibile il brand.

Il suo obiettivo è quindi quello di posizionare al meglio l’azienda e/o il prodotto nella mente del consumatore e, quindi, sul mercato.

2.Wine blogger

Il Wine blogger si occupa della stesura di articoli legati al mondo del vino.
Al giorno d’oggi, qualsiasi azienda che voglia affermarsi sul mercato nazionale o internazionale necessita di un esperto in contenuti per il web che sappia raccontare una realtà vitivinicola o una bottiglia di vino in modo preciso e al tempo stesso poetico.

Il Wine blogger deve quindi possedere:

  • un’approfondita conoscenza del mondo del vino;
  • una spiccata propensione alla scrittura;
  • una solida competenza nei meccanismi del wine marketing.

Attraverso lo storytelling, il Wine blogger ha quindi il compito di arrivare alla mente e al cuore del consumatore, rendendo l’azienda e/o il prodotto unici e indimenticabili.

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3. Accompagnatore enoturistico

L’accompagnatore enoturistico si occupa di organizzare esperienze che siano in grado di avvicinare le persone al mondo del vino.
Per poter svolgere tale ruolo, l’accompagnatore enoturistico deve:

  1. conoscere approfonditamente il settore vitivinicolo;
  2. saper comunicare la cultura del vino;
  3. saper trasmettere i valori e l’unicità dell’azienda e/o del vino che si intende vendere;
  4. sapersi relazionare con gli enoturisti ed instaurare una connessione emotiva con essi.

Il suo compito non è semplicemente quello di descrivere le caratteristiche di una cantina o di un prodotto. Al contrario, l’accompagnatore enoturistico deve essere in grado di toccare le corde più intime del consumatore, convogliandolo in quel “funnel” (canale) che dall’esperienza di degustazione lo porterà all’acquisto.

Lavorare nel wine marketing: ecco come fare

Il Wine Marketing Specialist, il Wine blogger e l’accompagnatore enoturistico ricoprono ruoli e responsabilità molto diverse.
Sono, però, figure accomunate da due elementi principali:

  • la conoscenza del settore;
  • la conoscenza del wine marketing.

Per questo motivo, il primo passo per addentrarsi in questo ambito così ricco di opportunità è avviare un percorso di formazione che ci consenta di approfondire le dinamiche del settore e di sviluppare gli strumenti di marketing.

Il Master in Wine Marketing di Italian Food Academy

Per soddisfare la crescente richiesta di queste figure professionali, Italian Food Academy ha strutturato un percorso formativo ad hoc.
In particolare, il Master di IFA trasferisce conoscenze e competenze riguardanti:

  • Il mercato del vino (produzione, commercio, normative);
  • I comportamenti dei consumatori di vino e la segmentazione del mercato;
  • I nuovi trend di consumo;
  • L’enoturismo;
  • Il wine marketing e la sua applicazione;
  • I fattori legati al prezzo del vino;
  • Come comunicare il vino (online e offline).

Per cogliere le opportunità professionali del settore vino, visita le pagine di Italian Food Academy dedicate a questo percorso formativo:

Wine Marketing Milano
Wine Marketing Online

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

💬 Serve aiuto?